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Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/235

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235 tivo, che dimostrano che 1* anima non è sconoscente d’essere creata alla imagine e similitudine di Dio, e della ricreazione che ha ricevuta nel sangue dell umiie, dolce, crociato ed amoroso Agnello, ricreandola a grazia, la quale avevano perduta perla colpa; e cosi di tutte l’altre grazie che ha ricevute, spirituali e temporali, in comune ed in particulare, ma tutte con gratitudine la ricognosce dal suo Creatore. Allora cresce un fuoco nell’anima d uno santissimo desiderio, che sempre si notrica di cercare 1’ onore di Dìo e la salute dell’anime con pena, sostenendo infino alla morte.

Se fusse ingrata non tanto che ella si dilettasse di sostenere per onore di Dio e la salute dell’anima, ma se la paglia se gli vollesse tra piei, sarebbe,ncomportabile a sè medesimo; l’onore vorrebbe dare a sè notricandosi del cibo della morte, cioè dell’amore proprio di sè medesimo, il quale germina la ingratitudine, privando 1 anima della grazia. Unde considerando me quanto è pericoloso questo cibo che ci dà morte, dissi ch’io desideravo di vedervi grati e cognoscenti di tante grazie, quante avete ricevute dal nostro Creatore; e massimamente della smisurata grazia che v* ha fatta d’avervi tratti fuore dalle miserie del mondo, e messi nel giardino della santa religione, posti ad essere angeli terrestri in questa vita.

IV. Questa è una grazia alla quale Dio vi richiede che gli mostriate segno di gratitudine con la vera e santa obedienzia, che tanto dimostra il religioso di cognoscere lo stato suo, quanto egli è obediente, e così per lo contrario il disobediente dimostra la sua ingratitudine.

Bene se ne avvede il vero obediente, che tutta la sua sollicitudine pone in osservare l’Ordine suo: e osservare i costumi ed ogni cerimonia, e compire la volontà del suo prelato con allegrezza, non volendo giudicare nè investigare la sua intenzione, nè dire, perchè pone egli maggior peso a me, che a colui?

ma semplicemente obedisce, con pace, quiete è tranquillità di mente: e già non è questo grande fatto,