Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/83

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83 quale tenerezza s’hanno compassione, perocché perchè anco s’ ama s. duole, e quello che elli ha in sè, cioè d’aversi compassione, vorrebbe che ognuno gli avesse; e non trovando che gli sia avuta compassione, ha pena; e così l’una pena con l’altra, cioè la pena della tribolazione o d’infirmità, o di molestia mentale, o per persecuzione dagli uomini, o da qualunque lato ella viene, accordata questa pena con quella che elli porta, cioè di volere che altri gli abbi compassione, viene ad impaz’enzia, e spesse volte a mormorazione contra il prossimo suo, ed a giudicio, giudicando la voluntà altrui; perocché spesse volte potrà averli compassione, e non gli’l dimostrerà; e tutto questo gli diviene, perchè la radice dell’amore proprio non è morta in lui.

Chi ce la mostra? la impazienzia, come detto è; perocché ella ha parturito frutto imperfetto, non però di morte, perocché elli è levato dalla colpa del peccato mortale, ma uno dispiacimento ed una pena che elli riceve delle fatiche sue proprie, e verso del prossimo suo, non parendoli che egli gli abbi compassione come elli vorrebbe. Questa è una imperfezione, la quale impedisce la grande perfezione del monaco o d’ altri religiosi, li quali hanno lasciato lo stato imperfetto della carità comune dove stanno i secolari, volendo vivere in grazia, ed iti alla grande perfezione, dove essi debbono essere specchio d’obbedienzia e di pazienzia, con voluntà morta e non viva. Quale sarebbe quella lingua che potesse narrare quanti inconvenienti ne vengono ? non credo che ne fosse niuna; ma tre principali n’escono di colui, che none ha morta la sua voluntà. L’ uno è, che elli è infedele e non fedele col lume della fede viva: anco ha posto la nebula sopra l’occhio dell’intelletto, dove sta la pupilla del lume della fede: onde subito che elli ha questo principale, cioè d’avere. posta una nebbia d’amore proprio sopra T occhio suo, e offuscato U lume della fede, cade subito nel secondo e nel terzo, cioè nella disobbedienzia, donde verrà la impazienzia, e nel giudizio donde