Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/86

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86, ci possa avere pace. Costui come imperfetto e con poco lume, è ingannato dalla propria passione e tenerezza di sè. Chi cel dimostra? la impazienzia che elli ha, perchè non gli pare che gli altri gli abbino compassione.

Questi vuole eleggere il tempo, e ’l luogo e le fatiche a suo modo; non debbe fare così, ma umiliarsi sotto la potente mano di Dio ed ógni cosa avere in reverenzia j e fare quello che egli può fare. E quando elli non può rendere il debito dell’ officio e degli altri esercizj come gli altri, ed.elli rendere il debito della pazienzia, -perocché Dio non ci richiede più che noi potiamo fare; ma ben ci richiede l’amore col santo desiderio, e con pazienzia portare ogni pena e fatica, ed in ogni tempo ed in ogni luogo che noi siamo con odio e dispiacimento della propria sensualità; perocché così fanno coloro che vogliono essere perfetti, ed a quésto modo gusterà vita eterna.nelle pene sue in,questa vita, ed avendo pena non averà pena, ma la pena gli sarà refrigerio, pensando che egli si possa conformare con li obbrobrj di Cristo crocifisso, e non vorrà elli servo tenere per altra via che’l Signore, e però porterà con reverenzia, bagnandosi ed annegandosi nel sangue di Cristo crocifisso, il quale sangue all’anima che’l gusta con affetto di carità, rimane morta la volontà sua: morta la volontà, gli è tolta ogni pena, perocché solo la volontà è quella cosa che le pene e le tribulazioni ci fa essere pene, ma morta, la volontà nostra e vestiti della volontà di Dio la pena c’è diletto, e il diletto sensitivo per odio santo di noi ci farebbe fatica, perocché vedremo che la via del diletto non èia via di Cristo crocifisso, vede santi che l’hanno seguitato, e vede che’l regno del cielo vita eterna non si vende, nè acquistasi per diletto, anco si acquista e si guadagna il- regno di Dio con povertà volontaria, e con avere la pena per diletto, e con molto sostenere, ed il diletto ci pnja fatica, corno detto è: la volontà allora, accordata con la volontà di Dio ne riceve l’arra, e però dicevo, cli

in questa vita gusta 1’ arra di vita eterna.