Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/18

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i8 esterna dimandava ine quattro petizioni tenendo sè ed il padre suo dinanzi alla Sposa della Verità, e prima la riformazione della santa Chiesa. Allora Dio, lassandosi costrignere alle lagrime, e legare alla fune del desiderio,’ diceva: Figliuola mia dolcissima, vedi come ha lordata la faccia sua con la immondizia

con l’amor proprio, ed enfiata per superbia ed avarizia di coloro che si pascono al petto suo; ma tolle le lagrime e lo sudore tuo, e traile dalla fontana della di* vinamia carità, e lavale la faccia, perocché io ti prometto che non le sarà rendufo la bellezza sua col coltello, nè con crudelità, nè con guerra, ma con la pace; ed umili e continue orazioni, sudori e lagrime, gittate con ansietato desiderio de’ servi miei; e così adempirò il desiderio tuo con molto sostenere, ed in neuna cosa vi mancarà la mia providenzia. E poniamo clic in questo si contenesse la salute di tutto quanto il mondo, nondimeno l’orazione si distendeva più iti particulare, di’ mandando per tutto quanto ii mondo. Allora Dio mostrava con quanto amore aveva creato 1’ uomo; e diceva.


Or vedi che ognuno mi percuote: vedi figliuola con quanti diversi e molli peccali essi mi percuotono, e specialmente col miserabile ed abominevole amore proprio di loro medesimi, nude procede ogni male, col quale hanno avvelenato tutto quanto il mondo. Voi dunque, servi miei, paratevi dinanzi colle molte orazioni, e così mitigaret

l’ira del divino giudicio. E sappi che neuno può esche dalle mie mani, e però apre l’occhio dell’intelletto, e mira nella mia mano. E levando 1 occhio, vedeva nel pugno suo rinchiuso tutto l’universo mondo; e poi diceva. Io voglio che tu sappi che neuno me no può esser tolto, perocché tutti stannò o per giustizia, o per misericordia, sicché tulli sono mici; e perchè sono esciti di me, amoli ineffabilmente, e farò lo’misericordia col mezzo de* servi miei. Allora crescendoci fuoco del desiderio stava quasi beata e dolorosa, e rendeva grazie alla divina bontà, quasi eognoscendo che Dio le avesse manifes-lalo i diluiti delle