Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/214

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2 l 4 lo; s. Girolamo e s. Agostino, senza lesione veruna della carità, slandò unite le volontà nell’unico fine di piacere a Dio; per nulla dire di quelle tra s. Stefano papa e s. Cipriano; s. Leone e s.Ilario, che riuscirono più strepitose, e per poco non ne sconcertarono ancora gli animi. Che frate Antonio (avvegnaché non fosse egli de’ nominati nel breve del pontefice) soggettasse il suo piacere a quello d’Urbano e di santa Caterina, e si portasse a Roma, ove molto faticasse a prò di santa Chiesa si testifica da monsignor Landacci.

Le sne parole sono le seguenti: Ea prcosfitit doctrince, et virtutum celsitudine, ut ben tee Cathnrince Senensis, et Urbani VI pnpee ad èjus improbissimi seeculi turbines sedandos li Iter is, nuntiisf/ue lìornam accersirelur. Qunrr prò sonda Ecclesia ad vitee usque discrì rnen1 diufiiis, et gloriosius exantlnto labore requievit in Domino anno i3q2.. , (1) Che, due servi di Dio abbiano avuto grande revelazione. Come è d’anima poco pia 1’ ostinarsi a non dar fede alcuna alle rivelazioriì, co*; è d’animo leggere il dar credito a tutto ciò che dicesi aversi, per rivelato; singolarmente se ciò non bene accorditi alle regole che abbiamo per sicurissime. Tali erano queste addotte da Fra Guglielmo a sua difesa per coltrarsi dall’ubbidire al pontefice, essendo chiaro essere ciascheduno in debito di posporre le privale sue contentezze,, anche spirituali, alle fatiche che tornar possano in giovamento a tutta la Chiesa, singolarmente se intervengavi l’autorità del pastore supremo, cui dare ubbidienza tutti tenuti sono, ové ’aperta non veggasi l’offesa di Dio. A buona ragione è per tanto ripreso dalla santa questo religioso di troppa credulità a revelazìoni, le quali o erano finte, o al certo non poteano essere dal cielo.

(E) Non hanno fatto così frat’Andrea da Lucca. Di questo buon romito si «avellerà nell’annotazioni alla lettera i35.

(F) Nè frate Vaulino. Questi, al dire del Landucci, fu della città di Nòia, e romito pur esso di Lecceto, ed agl’insiti del pontefice abbandonò la solitudine quantunque grave d*età, e debile di salute per faticare nella vigna del Signore. Nella bolla o breve accennato di sopra non ù nominato questo Fra Paolino, essendo già fuori di Lecceto, e forse anche di Toscana, onde dovette ricevere altro ordine a. parte.

(G) Il baccelliere. Cioè Fra Guglielmo d’ Inghilterra, di cui»*è favellato di sopra.

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