Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/245

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sima carità: corrivano con la memoria del sangue a spandere il sangue. Quando ragguardo lo smisurato fuoco di Lorenzo, che stando in su la graticola del fuoco stava immoto col tiranno, Doh Lorenzo (B) non ti basta il fuoco ? risponderebbeck no: perocché è tanto l’ardentissimo amore che è dentro, che specie il fuoco di fuore. Adunque, carissimi figliuoli in Cristo dolce Jesù, gli affetti e desiderii vostri non siano morti di qui all’ultimo della vita nostra: non dormite: destatevi; e non ci veggo altro rimedio a destarci, se non uno continuo odio: dall’odio nasce la fame della giustizia, intantochè vorrebbe, che li animali ne facessero vendetta: come è gionto alla vendetta di sé, purgasi l’anima in questo dolce fuoco, dove trovarete formata in voi la bontà di Dio, per lo quale cognoscimcnto della somma bontà, quando 1’ anima si trova annegata in tanto abisso d’amore, quanto vede che Dio ha in lei di largarsi il cuore e l’affetto, unde l occhio del cognoscimento apre a intendere, la memoria a ritenere e la volontà si distende ad amare quello che egli ama, e dice e grida l’anima: O dolce Dio, che ami tu più? Risponde il dolce Dio nostro!

Ragguarda in te, e trovarai quello che io amo. Allora ragguardate in voi, figliuoli miei carissimi, e trovarete e vederete, che con quella medesima bontà ed ineffabile amore, che trovarete che Dio ama voi, con quello medesimo amore ama tutte le creature^ che hanno in loro ragione: unde l’anima come innamorala si levi e distendasi ad amare queì.o che Dio più ama: ciò sono i dolci fratelli nostri, e levasi con tanto desiderio, e concipe tanto amore, che volentieri darebbe la vita per la salute loro, e per restituirli alla vita della grazia, sicché diventano mangiatori e gustatori dell’anime, e fanno come l’aquila, che sempre ragguarda la rota del sole, e va in alto, e poi ragguarda la terra, e prendendo il cibo, del quale si debba notneare, il mangia in alto, così fa la crealuid, cioè che ragguarda in alto, S. Caterina. Opere, f. \. j6