Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 3.djvu/86

Da Wikisource.
86

86 4 1 . » 4 \i I \ \ .’ ..

. 1 ìs« i * J ìftil ’ 1.. \ \ * ’. * *io ■. ■ ■ I ■’i l’i’i 1 -, - ’ ) r A MAESTRO RAIMONDO DA CAPUA il |*j * 1 l ! ^ It i It * « ‘. * _ DELI.’ ORDINE DE* PREDICATORI (J\ I. Lo prega ad essere costante tra le avversità e tribolazioni, qual ferma colonna di santa Chiesa, con procurare d’ajutarla virilmente nelle sne necessità in cui vedevasi; ed in ciò osservasse l’obedienza di sua santità.

II. Li descrive due visioni o revelazioni che aveva avnto poco fa nell’orare per li bisogni di snnta Chiesa e de’suoi figlinoli spirituali, e per.la propria salute, intorno alle quali cose era stata da\ Dio consolata; le battaglie dei demonj che in essa aveva provate e ciò che Iddio le aveva imposto per li detti bisogni della Chiesa.

III. L’esorta ad ajutare la santa Chiesa, all’ umiltà, carità co’poveri, prudenza ed altre virtù.

IV. Dell’orazione che ella faceva per l’utile della Chiesa, e prega detto padre a volerle fare per lei medesima.

Al nome di Jcsà Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. Ìlarissimo e dolcissimo Padre in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de*servi di Jesù Crislo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi una colonna nuovamente fondata nel giardino della santa Chiesa, come sposo fedele della Verità, siccome dovete essere, ed allora reputarò beata l’anima mia: e però io non voglio che volliate il capo indietro por veruna avversità o persecuzione, ’ ma nel-