Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/107

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107 dove noi dobbiamo orare, cioè la casa dell’anima nostra, dove óra continuo d santo desiderio, il quale desiderio si leva col lume dell’intelletto a specularsi in sè e nel fuoco inestimabile della divina carità, il quale trova nel sangue sparto per larghezza d’amore, il quale sangue trova nel vasello dcH’anima. A questo attende e debba attendale di cognosciare, acciocché nel sangue s’ inebbri, e nel sangue ardi e consumi la propria volontà, e non solamente a compire il numero di molti Pater nostri. Così faremo 1’ orazione nostra continua e fedele, perchè nel fuoco della sua carità cognosciamo, che gli è potente a darci quello che noi addimandiamo. È somma sapienzia che fa dare e discernere quello che è necessario a noi, ed è clementissimo e piatoso padre che ci vuole dare più che noi non desideriamo, e più che noi non sappiamo addimandare per lo nostro bisogno.

Ella è umile, perchè ha cognosciuto in sè il difetto suo, e sè non essare. Questa è quella orazione per cui mezzo veniamo a virtù, e conserviamo in noi l’afìfetto d’essa virtù. Chi è principio di tanto bene? la discrezione, figliuola della carità, come detto è, e di quello bene che ha in sè s’il porge al prossimo suo; unde il fondamento che ha fatto, e 1’ amore e la dottrina, che ha ricevuta in sè, vuole porgiare e porge alla creatura, e mostrarlo per esemplo di vita e per dottrina, cioè consigliando, quando vede la necessità o quando il consiglio li fusse chiesto. Ella conforta e non confonde l’anima del prossimo, inducendola a disperazione quando fusse caduta per alcuno difetto, ma caritativamente si fa inferma con lei insieme, dandoli il rimedio che si può, e dilargandolaoin speranza nel sangue di Cristo crocifisso. Questo e infiniti altri frutti dona al prossimo la virtù della discrezione. Adunque, poiché ella è tanto utile e necessaria, carissima e dilettissima figliuola e suora mia in Cristo dolce Jesù, io invilo te e me a fare quello che per lo tempo passato, io confesso non avere fatto con quella perfezione