Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/122

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1 22 A monna Lapa sua madre ed a monna Cocca nel monastcrio 11 santa Agnesa di ITIonte A» ni ciano, quando essa era alla rócca pre; de«a (./). ■ I. Le esorta a vestirsi del fuoco della divina carili), cercando sempre in ogni cosa l’onore di Dio, e la salute dell’anime; annegando perciò la propria volontà con disprezzo delle proprie consolazioni per andare incontro «ai patimenti ed alli strazi), imparando dagli apostoli e dalla Beatissima Vergine.

Al nome di Jcsà Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. Ìlarissima madre e figliuola in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo ;i voi nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi vestile del fuoco della divina carità sì, e per sì fatto modo, che ogni pena e tormento, faine e sete, persecuzioni ed ingiurie, scherni, slrazii e villanie, ed ogni cosa portiate con vera pazienzia, imparando dallo svenalo e consumalo Agnello, il quale con tanto fuoco d’amore corse all’obbrobriosa morte della croce. Accompagnatevi adunque con la dolcissima madre Maria, la quale, acciocché i discepoli santi cercassero l’onore di Dio e la salute dell’anime, seguitando le vestigie del dolce Figliuolo suo, consente che i discepoli si parlino dalla presenzia sua, avvenga che sommamente gli amasse ed ella rimane come sola ospita e pere-