Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/153

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153 tanti dimoni incarnali (/), die frate Tomaso, dice, che gli duole lo stomaco; e con tutto questo non si può saziare e più appetiscono, e trovanci lavoro per uno buono prezzo. Pregate la divina bontà, che lor dia di grossi e dolci ed amari bocconi: pensate, che 1’ 01101* di Dio e la salute ddl’anime si vede molto dolcemente!

voi non dovete volere altro, nè desiderare: facendo questo non potete fare cosa che più piaccia alla somma eterna volontà di Dio, ed alla mia. Orsù, figliuole mie, cominciate a fare sacnfizio delle volontà vostre a Dio, e non vogliate sempre stare al latte, che ci conviene disponere 1 denti del desiderio ad ammorsare il pane duro e muffato, se bisognassi. Altro non dico. Legatevi nel legame dolce della carità: a questo mostrarete, che voi siate figliuole, ed in altro no. Confortatevi in Cristo dolce Jesù, e confortate tutte l’iltre figliuo* le, ec. Noi tornaremo più tosto che s: potrì, secondo che piacerà alla divina bontà. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Jesù dolce, Jesù amore,