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n ALL’ ABBADESSA , * DEL MONASTERO DI SANTA. lUHlA DEGLI SCALZI IN FIRENZE (A).

I. Le esorta alla vera carità, la quale si trae dalle piaghe del Crocifisso, mostrando come da questa virtù ne nasca il desiderio de’ patimenti e de’ travagli per onore di Dio.

II. Della carità propria delle religiose e dell’osservanza de voti, ed altre virtù che produce. * III. Delle virtù proprie di quelle religiose che devono governare Fallre, e del modo d’ esercitare tal governo, cou che esorta l’abbadessa a ben governare le sue pecorelle, singolarmeule col proprio esempio.

21 sito a 143.

AL nome di fesà CrLto crocifisso e di Maria dolce.

I. ilarissima madre in Cristo dolce Jcsù. Io Catarina, serva e schiava de’ servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi fondata in vera carità, acciocché siate vera nutrice e governatrice delle vostre pecorelle; bene è vero, che non potremo nutricare altrui, se prima non nutricassimo l anima nostra di vere

reali virtù, e di virtù, non si può nutricare, se non s’attacca al petto della divina carità, dal qual petto si trae il latte della divina dolcezza. A noi, carissima madre, conviene fare come fa il fanciullo, il quale volendo prendere il latte,