Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/202

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202 la pena ed obbrobrio suo ha satisfatto alla colpa nostra ed al nostro vituperio, ne! quale era caduto l’uomo per lo peccato commesso: egli ha restituite e punite le nostre iniquità;sopra il còrpo suo (C), ed hallo fatto solo per amore-e non per debito. Questo dolce Agnello, via nostra, ha spregiato il mondo con ’tutte le delizie e stato suo, ed ha odiato il vizio ed amata la virtù.

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Voi, come figliuolo e servo fedele a Cristo crocifisso, seguitate le vestigie sue e la via, la quale egli vi insegna; cioè, che ogni pena, tormento e tabulazione che Dio. permette, che il mondo vi faccia, f portate con vera pazienza: perocché la pazienza non è vinta, ma essa;vince il mondo. Siate, siate amatore delle, virtù, fondato in vera e santa giustizia,,e spregiatore del vizio. Tre cose vi prego singulari, per l’amore di Cristo crocifisso, che facciate nello stato vostro. La prima si è, che spregiate il mondo, e voi medesimo con tutti i diletti suoi, possedendo voi il reame vostro, come cosa prestata a voi e non vostra: però che voi sapete bene, che nè vita, nè sanità, nè ricchezza, nè onore, nè stato, nè signoria non è vostra: che se ella fusse vostra, voi la potreste possedere a vostro modo; ma talora vuole essere l’uomo sano, che egli è infermo; o * vivo, che egli è morto, o ricco, che egli è povero; o signore, che egli è fatto servo e vassallo; e tutto’questo è,"perchè elle non sono sue,, e^ non le può tenere se non quanto piace a colurche glie l’ha prestate. Adunque bene è semplice colui che possiede 1’altrui per suo: "drittamente egli è ladro e degno dèlia morte; e però prègo voi, che- come savio facciate come buono dispensatore, ’ possedendo come cose. prestate a voi, fatto per1 lui suo dispensatore. L’altra cosa è, che voi manlemate la santa e vera giustizia, e non sia guasta,r nè per amore’proprio di voi medesimo, nò per lu~ striglie,-nè per veruno piacere d’uomo, e non tenete òcchio che i vostri offtziali (D) facciano ingiustizia per denari,. tollendo la ragione a povarclli; ma siate padre de’poveri, sì come distributore di qucjli elio