Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/269

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u6i) ci vejjgo altro che uno, cioè quello santo modo che tenne Dio verso di noi, quando per il peccato d’Adam tutta l’umana generazione cadde in guerra con Dio.

Volendo dunque la misericordia di Dio fare pace con l’uomo, e della colpa commessa si conveniva pur fare vendetta, mandocci il verbo dell’unigenito suo Figliuolo come nostra pace e tramezzatore. Il Figliuolo di Dio prese le nostre iniquitadi e punille sopra il corpo suo, siccome nostra pace e tramezzatore che elli fu. E dove le punisce? In su la dolorosa, penosa e obrobriosa morte della croce. Sì che vedete, che Dio col mezzo del suo Figliuolo ha fatto pace coll’uomo, ed è sì perfetta questa pace e sì compita, che poniamo l’uomo ricaggia in guerra pel suo peccato e defetto, elli ha lassatq il sangue, il qual sangue riceviamo nella santa confessione, e ogni dì il possiamo usare, e avere tanto quanto piace a noi. Poi dunque che tanto di grazia e misericordia abbiamo ricevuta da Dio, non voglio che siamo ingrati nè sconoscenti, ma voglio che seguitiate le vestigie di Cristo crocifisso, acciò che voi vi possiate pacificare con lui seguitando le sue vestigie come detto è, però che altrimenti stareste in continua dannazione. Io ho dello, che Dio per mezzo del Figliuolo suo, e il Figliuolo per mezzo del sangue, ci ha tolta la guerra e data la pace: così dico io a voi, cioè che col mezzo della virtù vi converrà levare la guerra e fuggire l’eterna dannazione, altrimenti sareste confusi in questa vita e nell’altra.

II. Ma io voglio che voi sappiate, nè amare Dio, nè. virtù si può avere nell’ anima senza il mezzo del prossimo suo: Come? Dicovelo. Io non posso l’amore che io ho al mio Creatore mostrarlo in lui, perchè a Dio non si può fare utilità. Conviene dunque pigliare il mezzo della sua creatura, e alla creatura sovvenire e fare quella utilità che a Dio fare non posso. E però disse Cristo a s. Pietro, dimandandolo: Pietro, m’ami tu? Ed egli respondendo sì, Cristo rispose, e disse: