Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/34

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fadiga; ma voglio che sollicitamenle e con occhio drizzato secondo Dio siate sollicita, e singolarmente siate sollicita dell’anime loro, che, come dice santo Bernardo, la carità, se ella ti lusinga, non t’inganna; se ella ti corregge, non t’odia. Adunque virilmente vi portate con asprezze e con lusinghe, secondo che bisogna nello stato nostro, e non siate negligente a correggere i difetti, ma, o piccioli, o grandi che siano, Fate che siano puniti secondo che la persona è atta a ricevere; unde chi fusse atto a portare dieci libbre, non ne li ponete vinti, ma tollete quello che potete avere: e loro pregoda parte di colui che fu fatto portatore d’ogni nostra miseria, che s’inchinino per la porta slrelta della santa obbedienzia, acciocché la superbia della loro volontà non li rompesse il capo: e non vi paja, suore carissime, fadigoso della santa reprensione: o se voi sapeste quanto è dura la reprensione di Dio che è fatta all’anima, che schifa la reprensione di questa vita ! meglio è dunque che le negligenzie e l’ignoranzie nostre, ed il poco amore che abbiamo alla santa obbedienzia, siano punite con le reprensioni fatte nel tempo finito, che ricevare quella dura reprensione nel tempo infinito. Adunque siate obbedienti per amore di quello dolcissimo ed amantissimo giovine Figliuolo di Dio, che fu obbediente infino alla mortele così averemo il coltello sopraddetto, avendo tagliato per la virtù di Dio il vizio della superbia, e trovarenci radicati nella virtù santa della carità, la quale dimostreremo nella virtù della santa obbedienzia, la quale obbedienzia- dimostraremo per la virtù della santa umilità. Altro non vi dico, se non che noi facciamo una santa petizione, acciocché noi potiamo osservare ciò che noi abbiamo detto: Chi è in cammino ha bisogno di lume, acciocché non erri il cammino, ed io ho trovata di nuovo una luce bellissima, ed è quella dolce vergine Lucia romana (/?), che ci dà lume; ma a quella dolcissima innamorata Maddalena (E) dimandaremo quello dispiacimento che ella ebbe di sè. Agnesa, che è agnella di mansuetudine