Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 4.djvu/55

Da Wikisource.

55

55 casse, sarai annegata nel sangue dello Agnello immacolato, che queste illusioni non albergaranno in te; che pon.amo che elle venissero, non vi permarranno dentro, anco saranno cacciate dalla viva fede e speranza, la quale ha posta in questo sangue: fassene belfe e dice: pnr Cristo crocifisso ogni cosa potrò, che è in me, die mi conforta; e se pure io dovessi aver l’inferno, io non voglio però perdere l’esercizio mio. Grande stoltizia sarebbe a farsi degno della confusione dello inferno prima che venisse il tempo: or ti leva con uno fuoco d’amore, carissima figliuola, e non fci confondare, ma rispondi a te medesima e di’!

or che comparazione è dalla mia iniquità alla abbondanzia del sangue sparto con tanto fuoco d amore? Io voglio bene che tu vegga te non essare, e la ne^ligenzia ed ignoranzia tua, ma non voglio che tu la vegga per tenebre di confusione, ma con lume dell’infinita bontà di Dio, la quale tu trovi in te. Sappi che il dimonio non vorrebbe altro, se non che tu ti recassi solo a cognoscimento delle miserie tue senza altro condimento; ma egli vuole essare condito col condimento della speranza nella misericordia di Dio.

Sai come ti conviene fare ? come quaudo tu entri in cella la notte per andare a dormire: la prima andata si trovi la cella, e dentro vedi che v’ è il letto, la prima vedi che t’ è necessaria, e questo non fai solo per la cella, ma volli l’occhi e l’affetto al letto ove tu trovi il riposo; così de’tu fare, giognare all’abitazione della cella del cognoscimento di te, nella quale io voglio che tu apra 1’ occhio del cognoscimento con affettuoso amore: trapassi nella cella e vattene a letto, nel quale letto è la dolce bontà di Dio che trovi in te cella. Bene vedi tu, che 1’ essare tuo t* è dato per grazia e non per debito: vedi, figliuola, che questo letto è coperto d uno copertojo vermiglio tutto nel sangue dello svenato e consumato Agnello. Or qui ti riposa e non ti partire mai: vedi che non hai cella senza letto, nè letto senza cella, ingrassi l’anima tua