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di costruzione vennero oltremodo angustiati. Si valutò il prezzo d’espropriazione del terreno, con tutte le conseguenze dirette e indirette di scórporo e alterazione, a soli centesimi 31 al metro quadro (0,312), che fa lire 204 alla pertica milanese, sopra milioni 9 l/2 in circa di metri quadri (9,481,100). Questo è assolutamente impossibile; eppure il sig. Milani vi persiste anche nel progetto a stampa, dove, per coprir la cosa, ripete in diversi luoghi la cifra complessiva, ma tace i due elementi, cioè l’estensione dell’area ed il prezzo parziale (pag. 54). Questa cifra vuolsi portare almeno a una lira per metro, ossia dai tre milioni incirca del progetto Milani (29,585,71) ai nove milioni; e ce ne appelliamo al giudizio di tutti i pratici. E farebbe in complesso per ogni chilometro 35 mila lire nostre, ossia 30 mila franchi; il che corrisponde a ciò che dicono i più giudiziosi scrittori, che raccolsero i fatti dell’esperienza. "On peut admettre qu’en France les frais d’acquisition et d’indemnité s’éléveront en general et terme moyen de 20 a 40 mille francs" (Bineau, pag. 238). Ora la terra nel nostro piccolo regno è più preziosa che in Francia, e per la complicata cultura irrigatoria, e per la doppia densità della popolazione, e la maggior frequenza delle grosse città e dei terreni suburbani.

Pei terrazzi, o movimenti di terra, il preventivo Campilanzi aveva dimandato quasi otto milioni (7,930,000); e dal sig. Milani vennero ridotti a poco più della metà (4,471,818), perche valutò nove milioni di metri cubi a circa mezza lira ai metro (lir. 0,496); mentre bisognava per lo meno valutarli ad una lira. Ma nel progetto a stampa, omise, come al solito, d’indicare i due elementi della quantità dei metri e del prezzo parziale d’ogni metro. A ingrossare questa cifra concorre la molta distanza a cui si deve recare la terra, quando gli scavi sono fatti sulla stessa linea; e la devastazione dei fondi circostanti, quando la terra si prende in márgine allo stesso terrapieno. Questa devastazione nel caso nostro sarebbe assai grande, perchè il profilo della linea Milani, come può vedersi dalle ivi annesse tavole, corre quasi sempre in alzata e a fior di suolo e quasi volando, massime per quel non necessario nè utile vincolo ch’egli s’impose, d’evitare, non si sa perchè, i sifoni e "passar sopra a tutte le correnti d’aqua". Perlochè mentre