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parranno molto solidi i calcoli dell’ingegnere Milani, dai quali risultò che l’una strada sia per dare 9,65 per 100, epperò che sia per dare 11 l’altra. E chi ci assicura poi che tutte le persone e le cose, che avrebbero percorso la linea retta e piana, troveranno l’interesse loro a pagare la corsa sulla linea tortuosa e acclive? È già grave il dubbio che quell’enorme ammasso di merci, che, giunto per acqua a Mantova, s’avvia poi per terra verso Milano, possa confluir per intero sulla linea ferrata del piano. Chi assicura che ne possa giungere alcuna parte fino all’altezza di Bergamo? Bergamo è sopra Milano, a un dipresso quanto Milano è sopra il mare, cioè quanto la cupola del Duomo è sopra Milano. Credete voi che tutte le merci potranno pagare quello sforzo di machine e di fuoco, ch’è necessario per portare inutilmente e perpetuamente a quell’enorme altezza trecento o quattrocento mila tonnellate all’anno, cioè il carico di mille bastimenti?

Le azioni della strada di Monza per ora non corrono la Borsa, non sono possedute da terzi, come suppone il sig. J. P.; ma sembrano ristrette in una sola mano; quindi facile sarebbe l’aggregarle alla società lombardo-vèneta: ma come si può determinarne il valore? Come potrà stabilirsi la cifra alla quale il possessore abbia guadagno a cedere, e alla società convenga comperare?

Le questioni da studiarsi erano molte, I.° Se convenisse alla società lombardo-véneta ricuperare a titolo oneroso quella parte della primitiva sua impresa, che riguarda il braccio di Monza, e che l’incuria dei direttori e dell’ingegnere lasciò cadere in altre mani? 2.° Qual prezzo si potesse attribuirle, e per l’introito cbe si può sperarne, e per il vantaggio di rimovere una dannosa rivalità, e riacquistare il libero movimento. 3.° Se divenuta signora del braccio di Monza, la società non dovesse alienarlo di nuovo, paga di stipular condizioni che l’assicurassero dalle molestie della rivalità. 4.° Se non piuttosto debba giovarsene, per promovere con proprio vantaggio il prolungamento laterale verso Bergamo; 5.° finalmente se, acquistato il braccio di Monza, non le convenga dirigere per quella parte la sua linea maestra, e abbandonare la via rettilinea di Brescia. A quest’ultima questione debbono precedere tutte le altre, e perchè questa presuppone già l’acquisto della strada di Monza, e perchè