Pagina:Cattaneo - Rivista di varii scritti intorno alla Strada ferrata da Milano a Venezia.djvu/6

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da milano a venezia 45

Prime proposte e primi studj sulla linea,

sul ponte della laguna, e sui conti preventivi.


In settembre del 1835, Sebastiano Wagner, che poco di poi morì, e Francesco Varè chiesero alla Camera di Commercio di Venezia la facoltà di fare un’accomandita per costruire una strada ferrata da Venezia a Milano. Una commissione di cinque, deputata ad esaminar la cosa, giudicò convenisse coltivare un tal pensiero, anzi lo adottò in proprio, inducendo colla promessa d’azioni gratuite il progettatore a desistere dallo sproporzionato assunto. I cinque lasciarono dunque l’officio di consulta, e uniti ad altri cinque si sottoscrissero ad una somma complessiva di 30 mila lire per le prime spese d’un progetto; e si adoperarono perchè altra pari somma venisse sottoscritta a Milano; dove concorsi a tal uopo 24 soscrittori nominarono fra loro una commissione di dieci. Così si ebbero tra Venezia e Milano 34 socj fondatori, e due commissioni, le quali agli ultimi d’aprile del seguente anno 1836 fecero un accordo a Verona. Ma essendo allora diffuso in varie delle nostre proyincie il colera, le menti erano più invogliate d’alzar mari di separazione, che d’andarsi a ritrovare in massa colle strade ferrate; delle quali gli uomini saputi e sentenziosi parlavano allora come d’una meraviglia. posta troppo al disopra dei nostri meriti e dei nostri destini.

Pochi giorni prima di quell’accordo, la commissione vèneta aveva inoltrato una dimanda di privilegio, a corredo delia quale aveva fatto tracciare una linea, "percorrendo da Venezia a Mestre, Ponte di Brenta, Orgiano, Nogarole, Orzinovi, sopra Pandino sino a Milano, con quelle strade laterali per Padova, Vicenza, Verona, Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo, trovate necessarie ed utili per il loro commercio" (Ib. pag. 29). In alcune dilucidazioni, presentate il 30 giugno, sì soggiunse alle dette città laterali "ed occorrendo per Treviso. Bassano, Monza e Pavia"; e si dimandò la costruzione a un ponte sulla Laguna da S. Giuliano a Venezia, con proposito però di provedere "con altri mezzi di trasporto sull’aqua, quando ulteriori studj tacessero presumere una spesa maggiore di quattro