Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/217

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riconciliazione. 211

20.

A QUINZIO.


Vuoi che gli occhi io ti deggia, o se v’è cosa
     2Che sia più cara al mondo e più preziosa?

Deh! non togliermi, o Quinzio, il cor di lei.
     4Che a me più cara è assai degli occhi miei!.




21.


Nato di donna tu? tu di sì dura
     Anima, che a la mia supplice voce
     3Non porgi ascolto in tanta ria sciagura?

Te, di sì ferreo cor, Scilla feroce
     Che giù da la cintura alza il muggito,
     6Te un’affamata lïonessa atroce

Ne le libiche steppe ha partorito!