Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/231

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discordia finale. 225

Ma qual che sia, tu non avrai mai posa
     Se non lotti e non vinci: a te quest’una
     21Salute avanza e tu t’adopra ed osa.
Numi del ciel, s’è in voi pietade alcuna,
     Se alcun soccorso il poter vostro invia,
     24A cui la morte il giorno ultimo imbruna,
Or contemplate la miseria mia;
     E se mai puri i dì condussi, or questa
     27Dilungate da me tabe sì ria,
Che tutte le mie fibre intime infesta,
     E il petto invade di sì vil torpore.
     30Che gioia alcuna al viver mio non resta.
Non chiedo io già che al suo diserto amore
     Suo malgrado ella torni, o che pudico,
     33Ciò che avvenir non può, torni il suo core;
Io chiedo sol che questo aspro nemico,
     Che in cor mi siede, ed ha sì reo costume,
     36Fugga da me: questo vogl’io, se amico
A la pietade mia guarda alcun Nume!