Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/253

Da Wikisource.

VARIANTI. 247



Ibidem.          quod nunc gannit et obloquitur, etc.

Canit il codice del Santenio; ganit l’Amburghese; garrit il Laurenziano; gannit Scaligero e Vossio. Gannire è proprio dei cani; quasi canire, è quel che noi diciamo gagnolare; e detto degli uomini, vale borbottare, mormorare; come in Terenzio, Adelph., IV, 2:

Quid ille gannit quid volt?

E in questo luogo di Catullo è di grand’effetto; attribuisce alla Lesbia una voce ch’è propria dei cani; fa riscontro col Moleste ridentem, catuli ore gallicani del XLIII.


pag 178.          Irata est, hoc est: uritur et coquitur.


Giusto Lipsio: Elegantioris literaturæ lumen ac columen, come Gian Dousa lo chiama, legge coquitur e non loquilur; e non ha torto; che coquitur qui si potrebbe assumere non solo nel senso di macerare, consumare, come in quel di Virgilio, Eneid., VII, 345:

Feminæ ardentem curæque iræque coquebant,

ma nel significato anche di macchinare, come in Silio Italico, Punic. Bell., VII, 404:

Respectantem adeo atque iras cum fraude coquentem.