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III. — SISTEMA PLANETARIO O SISTEMA DEL SOLE 21

opposta C, a destra del Sole, precede il Sole nel suo moto diurno; prima dell’aurora il Sole è ancora sotto l’orizzonte e Mercurio, che lo precede, brilla già sovra esso verso oriente. Nell’una e nell’altra elungazione Mercurio appar quindi falcato, e nell’una appare ad occidente appena tramontato il Sole, nell’altra ad oriente prima che il Sole sorga. Mercurio si trova nel punto B della propria orbita, congiunzione inferiore, volge alla Terra l’emisfero sul quale la luce del Sole non arriva, giace in un piano diverso da quello in cui stanno il Sole e la Terra, e diventa per conseguenza invisibile. Mercurio passa pel punto D dell’orbita sua esso pure fuori del piano dell’eclittica (congiunzione superiore); è allora alla sua massima distanza dalla Terra, ma a questa rivolge l’emisfero illuminato dal Sole ed appare quindi rotondo, intero, sotto forma di un disco lucentissimo. — Mercurio pieno in D, falcato in A ed in C, invisibile in B, passa insensibilmente, percorrendo i rimanenti tratti dell’orbita sua, da pieno a falcato, da falcato ad invisibile, ed, in altre parole, passa durante una rivoluzione per fasi analoghe a quelle della Luna, fasi che l’occhio nudo non può afferrare, e che solo un cannocchiale di qualche forza riesce a mettere in evidenza. Le sue fasi dipendono da ciò che esso è opaco e splende per luce solare riflessa; le sue fasi e le altre apparenze sue dipendono da ciò che esso si muove attorno al Sole e non attorno alla Terra.

6. Venere si rivolge attorno al Sole così come la Terra, e l’orbita sua è intorno intorno chiusa per intero dall’orbita terrestre, così com’è l’orbita di Mercurio. Le circostanze del moto rivolutivo di Venere essendo analoghe a quelle del moto di Mercurio, analoghe ne sono pure le apparenze. Anche Venere, quando è nella sua congiunzione inferiore (punto B fig. 5), scompare agli osservatori terrestri; anch’essa, quando è nella sua congiunzione superiore (punto D), appare rotonda, piena e sotto forma di un disco perfetto; anch’essa, allorchè si trova nelle elungazioni (punti A e C), appare falcata; anch’essa, pochi giorni prima della congiunzione inferiore, appare come una sottilissima falce luminosa; anch’essa, durante una rivoluzione, passa per fasi analoghe a quelle della Luna.

Cynthiae figuras aemulatur mater amorum.

Anche Venere, come Mercurio, non vedesi mai più lontana dal Sole di un angolo determinato, 48 gradi circa. Si trova allora nelle sue elungazioni; e se nell’elungazione a sinistra del Sole, lo segue nel suo moto diurno, ed, esso tramontato, brilla ancora per qualche tempo sull’orizzonte ad occidente; se nell’elungazione a destra del Sole, precede questo nel suo moto diurno, e, mentre il Sole è ancora sotto all’orizzonte, essa brilla già ad oriente. Espero o apportatore della sera nell’un caso, Lucifero o apportatatore della luce nell’altro; nell’un caso e nell’altro

                                                .....stella
Che il Sol vagheggia or da coppa or da ciglio.

Le fasi di Venere e di Mercurio, le loro elungazioni e le rimanenti particolarità del loro moto costituirono uno degli scogli più gravi pel Sistema Tolemaico, e formarono uno dei più validi argomenti a favore del Copernicano... Da questa mirabile esperienza, sono parole di Galileo, abbiamo sensata e certa dimostrazione di due gran questioni rimaste fin qui dubbie fra i maggiori ingegni del mondo. L’una è che i pianeti tutti son di lor natura tenebrosi: l’altra che Venere necessariamente si volge attorno al Sole, come anco Mercurio; cosa che degli altri pianeti fu creduta dai Pitagorici, dal Copernico e da loro seguaci, ma non sensatamente provata come ora in Venere ed in Mercurio...

Già fra gli antichi alcuni avevano in parte corretto il Sistema Tolemaico, facendo muovere Mercurio e Venere attorno al Sole. Nel Sistema Egiziano infatti (tav. XIV-XV) la Luna, il Sole, Marte, Giove e Saturno girano attorno alla Terra, mentre Mercurio e Venere girano attorno al Sole. Qualche cosa di analogo escogitò pure Ticone, posteriore a Copernico, pur di non dare moto alla Terra. Nel suo Sistema (tav. XIV-XV) la Terra continua a rimanere centro dell’universo, ma intorno ad essa non girano più che Luna e Sole, e tutti i rimanenti pianeti Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno girano attorno al Sole.

Venere si muove attorno al Sole in un’orbita ellittica di minima eccentricità, e per conseguenza assai poco diversa da un circolo; compie una rivoluzione in poco meno che 225 (224,70) giorni; durante una rivoluzione appare agli abitanti della Terra con diametri diversissimi (tav. XVI), talora sotto un angolo di perfino 65 secondi d’arco, talora sotto uno di 10 appena, e ciò perchè, in grazia del suo moto nello spazio e della posizione dell’orbita sua rispetto alla terrestre, essa passa a distanze diversissime dalla Terra, avvicinandosi ad essa fino a 37 milioni di chilometri, allontanandosene fino a 266 circa.

Venere non mostra schiacciamento o deviazione alcuna dalla forma sferica; il suo diametro, la superficie, il volume di poco sono inferiori a quelli della Terra, di molto superano quelli di Mercurio. La grandezza del diametro suo, l’essere dessa prossima al Sole e ciò non pertanto abbastanza lontana da poter mostrarsi in cielo non sempre, come Mercurio, avvolta da forte crepuscolo, fanno sì che Venere è di gran lunga il più splendido e brillante dei pianeti. La sua luce tutte le altre lascia di molto dietro a sè; il suo è uno splendore che affascina, e forse da ciò nacque il suo nome in una età vaga di tutto poetizzare. Quando è piena, essa è anche alla sua distanza massima dalla Terra, e, malgrado nella sua massima fase, appare piccola, nè molto lucente (tavola XVI). Essa raggiunge il suo massimo splendore quando è falcata, e quando l’angolo compreso fra le visuali che dalla Terra vanno ad essa ed al Sole è di 40 gradi; il suo splendore non cresce colle fasi, in ciò ben diversa dalla Luna.

Il disco di Venere non appare tempestato di mac-