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116 trattato della pittura

lato dirieto dove non è disegnato, e tanto mena la detta spugna, che la detta tela rimanga bagnata tanto, quanto tiene la figura. Poi abbi un pennelletto di vaio mozzetto; intingilo nello inchiostro, e strucalo bene; e con esso comincia ad aombrare ne’ luoghi più scuri, riducendo e sfummando a poco a poco. Tu troverrai che la tela non serà sì grossa, che per questo tal modo farai sì le tue ombre sfumate, ch’el ti parrà una maraviglia. E se la tela s’asciugasse innanzi avessi fornito d’aombrare, ritorna con la detta spugna a ribagnarla a modo usato. E questo ti basti a l’opera della tela.


Capitolo CLXV.

Del lavorare in zendado palii, gonfaloni, stendardi o altri lavori, e del mettere d’oro diademe o campi.


Se hai a lavorare in zendado, palii o altri lavori, distendili prima in telaio, sì come ti dissi della tela; e secondo il campo che ha, secondo to’ carboni o neri o bianchi. Fa’ il tuo disegno, e rafferma o con inchiostro o con colore temperato; e se bisogna sia lavorato da ciascuna delle parti una medesima storia o figura, metti il telaro al sole, vòlto il disegnato verso il sole, ch’el vi batta dentro. Sta’ dal lato di drieto col tuo colore temperato; va’ col pennello tuo sottiletto di vaio su per l’ombre che vedi del disegno fatto. Se hai a disegnare di notte, togli un lume grande verso il lato disegnato, e un lume piccolo dal lato che disegni. Ciò è al lavorare come fusse un doppiero impreso dal lato disegnato, e una candela dal lato che disegni. Se non è sole, e hai a disegnare di dì, fa’ che ’l lume di due finestre sia dal lato del disegnato, e da quel che hai a disegnare batta un lume d’una piccola finestretta. Poi incolla della colla usata dove