Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/157

Da Wikisource.

di cennino cennini. 117

hai a colorire e metter d’oro, e miscola un poco di chiara d’uovo con la detta colla, come sarebbe una chiara d’uovo in quattro muglioli o vero bicchieri di colla; e incollato che hai, se volessi mettere alcuna diadema o campo d’oro brunito, per farti grande onore e nome, togli gesso sottile, e un poco di bolio armenico macinato insieme sottilissimamente con un micin di zucchero. Poi con la colla usata, e poca poca di chiara d’uovo miscolata con poco di biacca, ne da’ sottilmente due volte dove vuo’ mettere d’oro. Poi da’ il tuo bolio, sì come el dài in tavola; poi metti il tuo oro con acqua chiara, miscelandovi un poco della detta tempera del bolio, e brunisci su prieta ben pulita, o asse ben soda e pulita: e così granisci e stampa in su la detta asse. Ancora puoi colorire ogni cosa a modo usato, temperato i colori con rossume d’uovo, campeggiati i colori sei o otto volte o dieci per amor del vernicare; e poi puoi mettere le diademe o campi d’oro con mordenti ad olio, e gli adornamenti con mordenti d’aglio e vernicati poi; ma meglio è con mordenti ad olio. E questo basti a stendardi e gonfaloni, e tutto.


Capitolo CLXVI.

Il modo di colorire e di mettere d’oro in velluti.


Se avessi a lavorare in velluti e disegnare per ricamatori, disegna i tuo’ lavorii con penna, o vuoi inchiostro o vuo’ biacca temperata. Se ti conviene colorire alcuna cosa o mettere d’oro, togli colla a modo usato, e altrettanta chiara d’uovo e un poco di biacca, e con pennello di setole ne da’ sopra il pelo, e abbattilo per forza e maccalo ben giù. Poi colorisci e metti d’oro a modo detto; ma pur l’oro a mordenti. Ma men fatica ti sarà