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di cennino cennini. 121

colla usata. Quando è ingessato e secco, puliscilo; e, se vuoi, ingessalo di gesso sottile.

Se vuoi poi adornare di certe figure di stagno o altre divise, tieni questo modo, cioè: abbi una pietra tenera, piana e macigna, e in su questa pietra intaglia di ciascun lavorío che vuoi, o tu te la fa’ intagliare; e ogni poco cavo basta. Qui fa’ intagliare figure, animali, divise, fiori, stelle, rose, e d’ogni maniera che nello intelletto tuo desideri. Poi abbi dello stagno battuto, o vuoi giallo o vuoi bianco, in più doppi, e mettilo sopra la ’mpronta che vuo’ fare. Poi abbi a modo d’uno stoppacciolo di stoppa bagnata bene, e poi premuta, e mettila sopra questo stagno; e abbi da l’altra mano uno magliuolo non troppo grieve di saligaro, e batti sopra questa stoppa, rimenandola e rivolgendola coll’altra mano; e quando l’hai bene battuta che vedi dimostrare perfettamente ogni intaglio, togli gesso grosso macinato con colla sodetta, e con istecca ne da’ sopra questo stagno battuto. Quando hai così fatto, togli un coltellino, e con la punta ritrova l’un pezzo dello stagno, e spiccalo e lievalo su; poi ritorna col tuo gesso e colla tua stecca a l’usato modo ritrova e separa il pezzo dello stagno a modo usato. Tanto ne fa’ per questo modo, che n’abbi doviziosamente; e mettili asciugare. Come son secchi, abbi una punta di coltellino ben tagliente, e a pezzo a pezzo di questo stagno metti in su un’asse di noce ben piana, e va’ tagliando fuori tutto stagno che avanza fuor del contorno della tua figura. E per questo modo ne fa’ quella quantità che vuoi.

Quando hai i tuoi cofani in ordine ingessati e campeggiati di quel color che vuoi, abbi della colla usata e ancor più forte, e bagna bene sopra il gesso delle tue figure o divise, e di subito l’appicca e compartisci per lo campo del tuo coffano, e con pennello di vaio va’


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