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di cennino cennini. 129



Capitolo CLXXIV.

A mettere d’oro brunito una figura di pietra.


Egli accade che s’intenda l’uomo d’un’arte saper lavorare compiutamente d’ogni cosa, e specialmente di cose che abbino a importare onore: e per tanto non che s’usi, ma perchè io n’ho gustato, però tel mosterrò. E’ ti verrà per le mani una figura di pietra o grande o piccola: tu la vorrai mettere d’oro brunito: pertanto piglierai questo modo, cioè spazza e forbi bene la tua figura; poi piglia della colla comune, cioè di quella tempera che ingessi l’ancone, e falla bene bogliente; e quando è così bollente, danne sopra questa figura una volta o due, e lasciala ben seccare. Appresso di questo, abbi carboni di quercia o vero di rovere, e pestali, e abbi un tamigio, e tamigiane fuori la polvere del detto carbone. Poi togli uno crivello minatoFonte/commento: Pagina:Cennini - Il libro dell'arte, 1859.djvu/249 da uscirne el gran come è ’l miglio, e crivella questo carbone e metti dispersè questa cotal crivellatura, e fanne per questo modo, tanto che a te basti. Fatto questo, abbi olio di semenza di lino cotto e fatto alla perfezione di fare mordente, e mescolavi della vernice liquida per terzo. Fa’ ben bollire insieme ogni cosa. Quando è ben caldo, abbi un vasello, mettivi drento la crivellatura del carbone: appresso di questo, mettivi questo tal mordente: mescola bene insieme, e con pennello o di setole o di vaio grossetto, gualivamente ne da’ in ogni luoco e per tutta la figura o vero altro lavoro. Quando hai così fatto, mettila in luogo che asciughi bene, o vento o sole, come a te piace. Essendo la tua figura ben secca, togli un’poca della colla predetta; mettivi dentro, se fusse di quantità