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di cennino cennini. 131

mettere d’oro e brunire con pietra o con dentello. Ed è questa così real parte di questa arte, come al mondo possa essere. E se pur ti venisse caso che pur alcuno lavorío messo del detto oro avesse a stare in pericolo d’acqua, tu il puoi vernicare; ma non è sì bello, ma bene più forte.


Capitolo CLXXV.

In che modo si può rimediare all’umidità del muro, dove si dee dipingere.


Accade al proposito della detta arte, dover alcuna volta ad alcuni lavorii che si fanno in muri umidi, porvi rimedio: ond’è di bisogno provedersi con sentimento e con buona pratica. Sappi che quella operazione fa l’umido in el muro, che fa l’olio in tavola; e come l’umido corrompe la calcina, così l’olio corrompe il gesso e sue tempere: onde è da sapere di che maniera questo umido può venire a fare grande nocimento. Come indietro t’ho detto, che la più nobile e forte tempera che far si possa in muro si è lavorare in fresco, cioè nella calcina fresca; e sappi che se dinanzi entro la faccia del muro giammai piovesse quanta acqua si potesse, non può nuocere giammai niente; ma quella che piove dirieto al muro dell’altra faccia, quello è quello il quale forte dannifica, o veramente alcuna gocciola che piovesse sopra il muro a scoperto: onde a questo è da ponere rimedio: cioè: prima si dee guardare in che luogo lavori, e come il muro è saldo e come coperto, e farlo coprire con ogni perfezione. E se è in luogo dove altr’acqua per condotto vada che onestamente non si possa divietare, tiene questo modo, cioè: sia di che pietra condizione il muro, abbi olio di linseme cotto a modo di mordente, e stempera con mat-