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40 Battisti: Gli alpini



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I disagi e le vicende dell’emigrazione, oltre a migliorare nel nostro montanaro le attitudini professionali, hanno acuito il suo valore morale, per cui nell’alpino alla forza dei muscoli, alla capacità ai lavori più aspri, rispondono lo slancio, il coraggio, lo spirito di sacrificio.

Chi va alla guerra, va verso l’ignoto. Si affida alla buona stella, al destino. E il montanaro che emigra non si getta ogni volta che varca la frontiera o valica l’oceano, in braccio alla cieca fortuna? Sa egli se troverà lavoro, se avrà pane ed asilo? Sa egli come, in quali lavori sarà occupato? Se dovrà adattarsi a cose umili o se avrà con più agio assicurato il domani? Non sa che una cosa sola: d’aver braccia robuste, volontà di lavorare, sentimento di rettitudine. E così armato, va. Ben sa che la miniera è spesso più micidiale che una battaglia e vuole vittime a cento e a mille; ben sa che le febbri malariche uccidono i più forti che s’avventurano in certe regioni oltre oceano; ben sa che può tro-