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4 | Battisti: Gli alpini |
sacrificio individuale e l’utile che dovrà ridondare alle terre irredente; ma da chi vive al campo, dalla grande massa anonima del popolo, io non ho sentito che parole di amore, di infinito amore.
Fin ch’io viva — tra i ricordi del campo, che sono e saranno i ricordi più belli della mia vita — non dimenticherò il paterno affetto con cui i montanari di età matura gareggiavano nel far scudo coi loro petti ai più giovani tra i miei compagni d’arme, gareggiavano nell’alleviar loro le fatiche come se fossero non dei combattenti ma degli amici che bisognava ad ogni costo, con ogni sacrificio, portar vivi e sani nelle loro case, nelle loro famiglie. Non dimenticherò fin ch’io viva la devozione di cui ho visto circondati gli ufficiali irredenti e il dolore dei soldati per la morte che si abbattè ormai su molti degli esuli delle mie terre.
Non dimenticherò mai gli slanci di fraternità e la commozione da cui vidi pervasi tanti umili soldati nel salutare le terre irredente conquistate e nel trovare la documentazione della barbarie austriaca.
Oh! ben fummo da quest’onda di affetti