Pagina:Cesare Guasti - Il sacco di Prato.djvu/13

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V


Primo consiglio della Signoria fu di starsene; non avendo ben chiaro ciò che a Mantova s’era stabilito, per difetto dell’oratore Gianvittorio Soderini; dandosi anzi a credere che tra Spagnuoli e Papa non corresse buona intelligenza. Quindi, come si seppe che le genti della Lega erano a Bologna, e accennavano di varcare il confine, trovossi sprovvista: e provvedendo a Firenzuola, nella speranza che il nemico si tratterrebbe a espugnare quel luogo, si trovò inondato di soldatesche il Mugello; dove essendo quasi nullo il presidio, e potendo assaissimo l’influenza del nome Mediceo, il campo del Vicerè v’era sovvenuto di vettovaglie e obbedito. Si consigliò allora la Signoria di raccogliere le sue genti a Prato, castello tra le dieci e le undici miglia da Firenze, posto alle falde de’ monti che scendono dal Mugello: ma i condottieri furono di