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422 | Chi l'ha detto? | [1249] |
il Conte Verde, nel 1362. La interpretazione di questa divisa è ancora un problema, poichè sembra da rigettarsi la notissima che vuol vederci un acrostico del motto Fortitudo ejus Rhodum tenuit, allusivo alle pretese gesta del conte Amedeo V il grande, il quale nel 1310 avrebbe liberato Rodi dall’assedio de’ Saraceni, mentre è provato che nessuno de’ Sabaudi fu a quella guerra. Sono, se non più probabili, meno insostenibili l’interpretazione, pure acrostica: Fœedere et religione tenemur, motto che si troverebbe in un doppione d’oro coniato sotto il regno del duca Vittorio Amedeo I; quella di Carlo Padiglione, che vede nella parola Fert un troncamento di Ferté, voce dell’antico francese; e quella del conte Massimino di Ceva, il quale crede ch’essa sia soltanto la prima parola dell’emistichio virgiliano Fertque refertque (Eneide, lib. XII, v. 866), che si legge intiero in una medaglia di Carlo Emanuele I del 1590, e che sarebbe stato un antico motto di Casa Savoia. È da notarsi col Promis (Illustraz. di una medaglia di Claudio di Seyssel, ecc., nella Miscellanea di Storia Italiana, to. XIII, pag. 88) che «di questo motto nessuna menzione trovasi anteriormente ad Amedeo VIII, il quale solamente nel 1391 successe al padre, e che la prima volta in cui fu menzionato fu “in un ordine di battitura delli 23 gennaio 1392, col quale tal conte concesse allo Zecchiere d’Avigliana la facoltà di lavorare quarti di grosso uguali nella legge a quelli battuti da Amedeo VII nella stessa zecca a tenore di ordine delli 23 febbraio dell’anno precedente”. Amedeo VIII adunque volle che in tal pezzo fosse scriptum ab uno parte in medio hoc verbum FERT, e notisi che in questo caso la parola verbum chiaramente significa che il fert cui è preposto non può essere che la terza persona del tempo presente del verbo ferre qualunque poi fosse l’allusione ignota datagli dal suo autore»: osservazione a dir vero poco persuasiva e nella quale pochissimi consentiranno. Vedansi: Liverani, La divisa della R. Casa di Savoia (Faenza, 1873); Padiglione, Il FERT di Casa Savoia (Napoli, 1868); due articoli (uno di C. Lozzi, l’altro del Padiglione medesimo) nel Bibliofilo, vol. I, 1880, pag. 178 e vol. II, 1881, pag. 20; e la Rassegna settimanale universale, vol. III. num. del 26 dic. 1897, pag. 30.
A San Malachia (o più propriamente Maelmaedog Ua Morgair), arcivescovo di Armagh in Irlanda, vissuto nel sec. xiii