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Pagina:Chi l'ha detto.djvu/582

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550 Chi l'ha detto? [1650-1651]


Chi vuol divenire eccellente nell’arte del dire, deve anzi tutto seguire il precetto oraziano:

1650.                       ....Vos exemplaria græca
Nocturna versate manu, versate diurna.1

(Orazio, Arte poetica, v.268-269).
ciò che oggi potrebbe dirsi non soltanto dei classici greci, ma eziandio dei latini e dei volgari: né può trascurare lo studio della grammatica, di quella disciplina che impone le sue leggi anche ai re, secondo il dettato antico:

1651.   Cæsar non supra grammaticos.2

Narrano infatti Svetonio (De illustribus grammaticis, cap. 22) e Dione Cassio (Istorie, 57, 17) che Tiberio usò una volta una parola non latina, e avendo Atteio Capitone soggiunto che se non era parola latina, d’allora innanzi sarebbe stata tale, Marco Pomponio Marcello, purista feroce, replicò: Tu enim Cœsar civitatem dare potes hominibus, verbo non potes. Chi da queste parole abbia tolto la frase sentenziosa detta qui sopra, non saprei dire. Tale però sembra non fosse l’opinione di un altro imperatore, non più dell’antichità ma dei tempi di mezzo, Sigismondo I, che nel Concilio di Costanza del 1414, rivolgendosi ai Padri ivi radunati diceva: «Date operam ut illa nefanda schisma eradicetur» (riferendosi allo scisma di Boemia), e poiché il legato papale card. Branda Castiglione detto il Piacentino, che gli sedeva accanto ed era suo amicissimo, sommessamente gli osservò: «Domine, schisma est generis neutrius», non femminino come aveva detto l'imperatore, questi arditamente rispose: Ego sum Rex Romanus et super grammaticam. Vedi Matteo Castiglione, Elogi historici ecc. (Mantua, 1606, a pag. 234). La stessa storiella si trova già nella Germania del teologo Giacomo Wimpfeling (Argent., 1505, fol. XXX), in questi termini: «Is edam Sigismundus, quod preterire nolo, in concilio Constantiensi reprehensus a cardinale Pilacentino, quod contra grammaticorum prescripta verba quedam

  1. 1650.   Sfogliate di notte e di giorno gli esemplari greci.
  2. 1651.   Tu, o Cesare, non hai autorità sopra i grammatici.