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[1704] Tavola, cucina, vini, altre bevande 571
Cosi Francesco Redi nel festosissimo ditirambo Bacco in Toscana, di cui del resto molti altri versi sono rimasti vivi nella memoria non dei soli letterati. Tali sono quelli nei quali ricordando il classico In vino veritas, esclama:

                    Quanto errando, oh quanto va
                    Nel cercar la verità
                    Chi dal vin lungi si sta!

quelli nei quali impreca al caffè,

                    Beverei prima il veleno,
                    Che un bicchier, che fosse pieno
                    Dell’amaro e rio caffè.

o dice male della birra o del sidro,

                    Chi la squallida cervogia
                    Alle labbra sue congiugne
                    Presto muore, o rado giugne
                    All’età vecchia e barbogia:
                    Beva il sidro d’Inghilterra
                    Chi vuol gir presto sotterra;
                    Chi vuol gir presto alla morte
                    Le bevande usi del Norte.

e le più nere invettive ai bevitori d’acqua:

                    Chi l’acqua beve
                    Mai non riceve
                    Grazie da me.

E quegli altri poco più oltre, che calzano a cappello anch'oggi per le esagerazioni di certi idroterapici:

                    Vadan pur, vadano a svellere
                    La cicoria e raperonzoli
                    Certi magri mediconzoli,
                    Che coll’acqua ogni mal pensan di espellere.

Le antipatie contro l’acqua sono vecchie: anche una canzone del conte di Ségur sostiene che

1704.   Tous les méchants sont buveurs d'eau;
C’est bien prouvé par le déluge.1

  1. 1704.   Tutti i malvagi sono bevitori d’acqua come è dimostrato dal diluvio.