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[1773-1778] | Virtù, illibatezza, modestia | 591 |
Meno male che per colui che è sicuro di sè e della rettitudine delle sue azioni rimangono altri conforti, e uno di questi può essere il pensare col grande agitatore Genovese, che
1773. Due gioie concesse Iddio agli uomini liberi sulla terra: il plauso dei buoni, e la bestemmia dei tristi!
negli Scritti editi ed inediti. Milano, 1861.
vol. I, pag. 168).
Ma per conservare spirito tanto sereno di fronte agli attacchi dei malevoli, la prima cosa necessaria è la tranquillità della coscienza, e allora l’innocenza conculcata può riconfortarsi poiché
1774. Difesa miglior, ch’usbergo e scudo,
È la santa innocenza al petto ignudo.
1775. Sotto l’osbergo del sentirsi pura.
1776. Io son fatta da Dio, sua mercè, tale
Che la vostra miseria non mi tange.
1777. Chi delitto non ha, rossor non sente.
1778. Conscia mens recti famæ mendacia risit.1
- ↑ 1778. La coscienza retta si ride delle bugie della fama (ossia delle mendaci ciarle del pubblico).