Pagina:Chi l'ha detto.djvu/629

Da Wikisource.
[1796-1799] Vizî 597


La sentenza del Salmista:

1796.   Abyssus abyssum invocat.1

(Salmo XLI, vers. 7).
avverte di ritirarsi a tempo dalla sdrucciolevole china del vizio, in fondo alla quale si apre il baratro: e un’altra sentenza biblica avverte che nessuno è infallibile, che anche il giusto pecca, ma si pente, mentre l’empio precipita sempre più nel male:

1797.   Septies enim cadet justus, et resurget: impii autem corruent in malum. 2

(Proverbi di Salomone, cap. XXIV, v. 16).
e un’altra con fine umorismo ammonisce come sia facile rilevare e biasimare i vizi altrui, essendo pure indulgentissimi verso i propri:

1798.   Quid autem vides festucam in oculo fratris tui, et trabem in oculo tuo non vides?3

(Evang. di S. Matteo, cap. VII, v. 3 — S. Luca, cap. VI, v. 41).
per cui fastidiosissima cosa è secondo Giovenale il biasimare negli altri quegli stessi vizi dei quali si è macchiati:

1799.   Quis tulerit Gracchos de seditione quærentes?4

(Sat. II, v. 24).
Intendasi, chi non si muoverà a sdegno sentendo i viziosi e i colpevoli rimproverare altrui i loro stessi peccati? cioè i Gracchi accusare altri di sedizione, e, come Giovenale stesso dice più oltre, Verre portare accusa di ladroneccio, Milone di omicidio, Clodio di adulterio?
  1. 1796.   L’abisso chiama l’abisso
  2. 1797.   Perocchè sette volte cadrà il giusto, e risorgerà: ma gli empii precipiteranno nel male.
  3. 1798.   Perchè vedi il fuscello nell’occhio del fratel tuo, e non vedi la trave nel tuo occhio.
  4. 1799.   Chi sopporterà che i Gracchi si lamentino della sedizione?