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730 Chi l’ha detto [2032-2037]


Questo verso, passato quasi in proverbio, si ripete comunemente in un significato che non è il suo, cioè come se volesse dire, descrivere da cima a fondo e in lungo e in largo tutto l’universo. Anzi questa falsa interpretazione è avvalorata da una lezione viziosa di alcune edizioni (p. es. quelle del Landino) che ne hanno fatto questo verso cascante:

Descriver tutto a fondo l’universo.

Invece il Poeta, che si accinge a descrivere l’ultimo cerchio dell’Inferno, e il pozzo ghiacciato, il tristo buco, che è il fondo, ossia il centro della terra, e quindi, secondo il sistema tolemaico, di tutto l’universo, dice che questa «non è impresa da pigliare a gabbo.... Nè da lingua che chiami babbo e mamma,» cioè non è impresa da bambino. Vedi un bell’articolo di Francesco d’Ovidio nella Biblioteca delle Scuole Italiane, 16 febbraio 1892, pagine 145-149.

2032.   Là dove i peccatori stanno freschi.

Da questo verso che allude all’Antenora gelata (secondo giro del cerchio nono), si crede originata la frase proverbiale ironica, Star fresco.

2033.   Come il pan per fame si manduca.

(Inferno, c. XXXII, v. 127).

Fior da fiore è frase dantesca, dal verso:

2034.   Cantando ed iscegliendo fior da fiore.

2035.        .... Sì come cera da suggello,
Che la figura impressa non trasmuta.

2036.   .... Sapor di forte agrume.

2037.   La noia e ’l mal della passata via.

(Petrarca, Canzone in vita di M. Laura,
num. IV, secondo il Marsand, comincia:
Nella stagion che ’l ciel rapido inchina;
canz. V dell’ediz. Mestica, v. 11.).