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776 Chi l’ha detto? [2 183-2 184]
il signore di Pourceaugnac è ammalato, gli ordina un rimedio,
dando incarico agli speziali di somministrarlo. E questi sfoderano
senz’altro i relativi strumenti idraulici, mentre il malcapitato
limosino cerca di respingere coi più disperati sforzi gli aggressori.
La tela cade mentre il coro risponde alle proteste di Pourceaugnac
coi seguenti versi, scritti nel testo di Molière così, in lingua italiana,
e che sono divenuti quasi proverbiali in Francia :
Piglialo su,
Signor monsù,
Piglialo, piglialo, piglialo su,
Che non ti farà male ;
Piglialo su questo serviziale,
Piglialo su,
Signor monsù,
Piglialo, piglialo, piglialo su !
E come mai questi versi sono in italiano? È probabile che così
li abbia scritti con gli altri couplets dello stesso atto pure italiani,
Giovanni Lulli, che ne compose anche la musica, e nella prima
rappresentazione del Signor di Pourceaugnac cantò innanzi al re
nella parte di uno dei medici. Le stesse parole sono state conservate
nelP opera buffa omonima, di Ferdinando Fontana, musica
del bar. Alberto Franchetti, rappresentata per la prima volta alla
Scala di Milano, il 10 aprile 1897.
Anche in un’altra produzione di Molière, Le malade imaginaire,
nel IH Intermezzo che rappresenta in parodia la cerimonia
dell’ammissione di un nuovo medico, abbiamo in latino maccheronico
un coro burlesco che a tutte le buffonesche risposte del nuovo
dottore, esclama : Bene, bene, bene, bene respondere
2183. Dignus, dignus est entrare In nostro docto corpore.1
2184. A quelle sauce voulez― vous être mangés?2
Galonné, ministro delle Finanze di Luigi XVI, indusse questo re
nel 1787 a convocare i Notabili; ma sosteneva che soltanto al re