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III.

Menalca, Logisto.


Men.
S
V questa bella piaggia, ove tranquillo

Serpeggia il ruscelletto, ove fiorite
               3Son le rive di Menta, e di Serpillo;
          Ove con torto piè sorge la vite
               Sul bianco Pioppo; ove la vista è lieta
               6Per le belle viole impalidite.
          Canta Logisto, e la mia mente acqueta;
               Vento non freme, abbaiator mastino,
               9Che tu deggia cantare, ecco non vieta;
Log. Me lo vieta Menalca aspro destino;
               Per cui traffitto duramente à torto
               12Io sono al disperar quasi vicino;
          Che mentre mi fingea maggior conforto,
               E di maggior speranza era fornito
               15Venne Dameta, e disse ahi Tirsi è morto;
          Caddemi il cor, tosto, ch'io l'hebbi udito;
               Povera, et infelice mia capanna
               18Gran saetta da ciel ben t'ha ferito;
Men. A che l'anima tua tanto s'affanna
               Per la morte d'un huom? non è dovuto,
               21Che Natura a morir tutti condanna.
          Io bella gabbia ho di mia man tessuto
               Nel freddo verno a trappassar le sere,
               24Quando il velloso armento è ben pasciuto;
          Come un forte castel quadra à vedere,
               E sorgono ciascuna in ogni canto
               27Di liscia canna quattro torri altere;