Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/106

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prologo. 33

custodia e direzione; e per contratto faceva il rendiconto annuale, fin da quando il suo padrone aveva vent’anni. Nel suo libro non c’erano arretrati: i conti erano sempre in regola. Fattori, contadini e pastori, conoscevano tutti la sua furberia e le sue astuzie, e avevano di lui una paura indiavolata. Abitava in un luogo amenissimo, ombreggiato dal verde degli alberi. Zitto e cheto s’era messo da parte un bel gruzzolo, poichè sapeva spendere il denaro meglio del suo padrone, del quale cercava, furbo matricolato, di entrare nelle grazie, prestandogli, all’occorrenza, del suo, e guadagnandoci qualche volta, insieme ai ringraziamenti, anche un vestito o un cappello. Da giovane aveva imparato il mestiere del legnaiuolo, ed era riuscito un valente artigiano. Cavalcava un bellissimo stallone grigio pomellato, ed era vestito di una lunga cappa turchina, con una spada arrugginita al fianco. Questo fattore si chiamava Scot, ed era nato a Norfolk, vicino ad una città chiamata Baldeswell. Aveva la cappa legata