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novella del cavaliere. 117

scosto veneficio. Quando mi trovo nella costellazione del leone, io vendico e correggo tutti i torti. Pel mio influsso rovinano gli alti castelli, cadono le torri e le mura sulla testa del minatore e del falegname; per opera mia morí Sansone sotto il peso della colonna, e nacquero sempre le tristi malattie, i turpi tradimenti, e le congiure. Il mio apparire è foriero di pestilenza. Ora, dunque, non pianger piú; penserò io a fare sí che Palemone, che è il tuo cavaliere, ottenga la sua donna come tu gli hai promesso, quantunque Marte aiuti il suo protetto. Voi due avete preso a proteggere un cavaliere ben diverso, e per questo tutto il giorno siete alle prese: ma è ora di farla finita, e che ritorni fra voi la pace. Io sono tuo nonno, e mi avrai sempre pronto ad ogni tuo desiderio; non piangere piú, ché sarà fatto quello che tu vuoi„.

Ma lasciamo ora Marte e Venere, dea dell’amore, su nel cielo, poiché io voglio raccontarvi in poche parole la fine della mia storia.

Quel giorno tutta Atene era in festa, e