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198 | novella del giureconsulto. |
questo arrivo, gli andò incontro a cavallo, come era uso, insieme con molti della corte, per mostrargli la sua alta stima, e per il rispetto dovuto ad un re.
Egli accolse con molta festa il re Alla, che se ne mostrò lietissimo, e tutti fecero a gara per onorarlo. Ora accadde, dopo qualche giorno, che il senatore andò, insieme col figlio di Costanza, ad una festa data al re Alla.
Alcuni dicono, che egli portasse con sé alla festa il bambino per preghiera di Costanza; io non posso accertare ogni particolare, ma, comunque sia, il fatto è che il bambino vi si trovò e che, sempre per desiderio di sua madre, durante il pranzo sedeva di fronte al re.
Il re Alla guardava con grande ammirazione il figliuolo di Costanza, e disse ad un tratto al senatore: “Di chi è quel bel bambino lí seduto?„ “Io non lo so davvero per Dio e per S. Giovanni; ha la madre, ma non ha padre ch’io sappia.„ E in poche parole raccontò ad Alla tutta la storia del fanciullo. “Dio sa, soggiunse il senatore, se io ho