Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/299

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tutta pallida. Ma per farvela corta, ecco le parole che il marchese rivolse alla buona, sincera, ed onesta fanciulla.

“Griselda, sappi che tuo padre ed io abbiamo stabilito che tu divenga mia moglie; anche tu, credo, ne sarai contenta: ma prima voglio domandarti alcune cose, alle quali, poiché tutto si concluderà in fretta e in furia, bisogna che tu mi dica subito se acconsenti.

Sei disposta a fare di buon animo ogni mio piacere, per modo che io sia padrone, a mio capriccio, di farti ridere o soffrire, senza che tu ti risenta mai; senza che tu dica di no a quello che vorrò io, o te ne mostri adirata? Giurami questo, ed io concluderò qui stesso, con giuramento, la nostra unione.„

Piena di meraviglia all’inaspettata proposta, e tutta tremante per la paura, rispose essa: Signore, io sono indegna dell’onore che voi volete farmi, ma il vostro volere è il mio e vi giuro che mai di mia voglia io farò, o penserò, cosa contraria alla vostra volontà; anche se voi vorrete la mia