Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/44

Da Wikisource.

prefazione. xxxv

Italia, dove era stato mandato dal governo di Edoardo III in missione diplomatica, si recasse a Padova per conoscere Francesco Petrarca, che proprio in quel tempo si trovava in mezzo ai dolci colli di Arquà. Ma nessun documento prova questa visita del poeta inglese al poeta italiano: e forse nelle parole del Chierico di Oxford si è voluto trovare più di quello che il Chaucer stesso abbia voluto dire. Assolutamente destituita di fondamento, poi, è l’asserzione di alcuni biografi e studiosi1 del poeta, che egli avesse conosciuto il Petrarca in Milano fino dal 1368, in occasione delle nozze di Violante, figlia di Galeazzo Visconti, con Lionello Duca di Clarence. E ci volle, davvero, tutta la buona volontà e la calda fantasia del Baret, per affermare, senza provarlo in alcun modo, che in questa circostanza il Chaucer fu presentato anche al Boccaccio, e per immaginare perfino i geniali discorsi tenuti dai tre illustri letterati: “Que de sujets durent être traités, que d’idées échan-

  1. Cfr. Warton, Hist. of. Eng. Poetry, London pag. 225.