Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/99

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26 novelle di canterbury.

volte a Gerusalemme, e aveva passato molti fiumi stranieri, e visto Roma, Bologna, S. Jacopo in Galizia, e Colonia, cosicchè non le mancava davvero la pratica di viaggiare. Per dire la verità era piuttosto ghiotta45. Cavalcava con disinvoltura un buon cavallo; aveva il collo ben coperto, e in capo portava un cappello largo come uno scudo o una targa. Era avvolta in un gran mantello che le scendeva, stretto ai fianchi, fino ai piedi, e alle scarpe aveva un bel paio di sproni appuntati. In compagnia rideva e chiacchierava che era un piacere; conosceva tutti i filtri dell’amore, poiché nell’arte di questo vecchio giuoco era provetta46.

C’era anche un buon prete, un povero parroco di una piccola città, il quale era proprio un sant’uomo; aveva molta dottrina, e predicava, sinceramente, il vangelo di Cristo, educando, con gran devozione, i suoi parrocchiani. Faceva molta carità, si occupava con grandissima premura del suo gregge, e più d’una volta aveva dato prova di molta rassegnazione nella sventura.