Pagina:Chiarini - Vita di Giacomo Leopardi.djvu/415

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LA FINE DELL' ULTIMO AMORE. 379 di cerimonie e di noie d'ogni sorta, < le quali, scriveva al Vieusseux il 27 ottobre, in questa capitale della di- plomazia, bisogna anche rendere con ogni puntualità: cose che mi fanno disperare. > Partito, come dicemmo, improvvisamente da Fi- renze, senza aver tempo, e forse nemmeno voglia, di andare a salutare gli amici e i conoscenti, Giacomo dopo il suo arrivo a Roma dovè sentire forse il bi- sogno di scusarsi con qualcuna delle persone che più gli premevano; e, scrivendo alla Carlotta Bonaparte, le disse che se n' era andato senza dire addio a nes- suno; al che la contessa rispose: < Corame vous me rappelez (je ne sais pourquoi) que* vous n'avez dit adieu à personne, je suis bien aise, de vous donner un dimenti, et de vous apprendre que vous avez fait une exception en faveur de la M." Sacrati: n'est-ce pas vrai ? > ' Questa visita alla Sacrati, fatta forse per mandare una parola alla Fanny, o, se non altro, per parlare di lei, conferma, s'io non m'inganno, la sup- posizione che il poeta andasse dalla Sacrati per averla pietosa al suo amore. Essa invece se ne burlava, senza ch'egli se ne avvedesse. E la Giulietta Villeneuve e la Carlotta Bonaparte, che forse ignoravano l'amore di Giacomo per la Targioni, credevano, e natural- mente se ne meravigliavano, ch'egli facesse la corte alla vecchia perchè innamorato di lei. La Lenzoni, tornata nell' ottobre a Firenze da Pa- rigi, fu dolente di non trovarci il Leopardi, e gli scrisse il 14 esprimendogli il suo dispiacere ch'egli forse con- tasse stabilirsi a Roma. Lo pregava di andare a tro- vare lo scultore Tenerani, col quale desiderava che stringesse amicizia; gli diceva di aver veduto a Parma il Giordani, molto tristo, e sempre inquieto per la sua cacciata da Firenze, di avere a Milano parlato col Manzoni, il quale le aveva domandato notizie di lui, Dalle carte napoletane, in corso di stampa.