Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/133

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contra 11 Vergerlo . i o j

uerna : non per Cagion delle Uefìi, ma per bendino di tutto il criflianefimo ; fé ora tu non le hai, che ne hai tu fatto , quando le haueui ? tuo fia il danno dell’anima, & del corpo. & tu non fàpeui come fcoprirti meglio per un pergiuro, che dire, di non effor de congiurati.

Per dir la loro opinione. refto»

La loro opinione è feruire alle loro cofcienze,perche ì giu v«£. ramenti non obligano,quando fono contra le leggi diuine.

Coli è giudo,ma chi rompe le leggi diuine, e i giuramenti infieme,quello è ben’un gran ribaldo,& tale è ciafcun di que (la tua fcuola,nata da sfratati,rompitori de’ uoti, traditori di Crifto,& congiurati contra il fuo bel Regno , che è la Santa Chiefa. I quali poi effondo facrilegi, ftupratori, & d ogni porcina lafciuia impaflati, dicono d’hauer lo Spirito Santo, il zelo di Dio,& la difenfion della caufàdiCriflo,& rendano grafie a Dio del profitto,che fanno continuamente, al modo che dice il motto,che per infogna ti hai appropriato, profi* cientinpeius.

Il fine della rifpofta di Donn’ Ippolito» al primo fcritt© del Vergerlo.

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RISPOSTA