Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/142

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112 *RiJpofld di Donrtlppolitó

Anterio, Anterio Papa dice di fé dello, I fatti de’ fudditi fono giudi catida noi, mainodri fono giudicati dal Signore.

Tutte quede fentenze, con altre limili fi leggono regidra- te ne’ Decreti(oltra i proprij luoghi in fonte) ca. 9. q. cap. conqueduseft,&c. Coli ne imedefimi decreti nel fine della Arutcleto. didintion 99. fi dice da Anacleto Papa.

iddioJ^o de» L a depofition de’ lèmmi pontefici , ouero de lommi fa-

lettidltfhuo cerdoti ’ IdcJ io l ha rif èruata ; auuenga che la elettion loro, miai S i’hauelTe conceda a buoni facerdoti, &fpirituali popoli ,&e.

Tutti quelli detti fono la maggior parte di Papi fanti martiri, accioche il maligno Vergerio non dichi che elfi attedino a fe fteffi.

Non habbiamo adunque noi da uoler {indicare il Vicario di Grido,quantunque fia obligatillìmo a uiuere piu fàntamen te de gli altri. Conciolia colà,che tal’obligàtione non l’hab- bia uerfo di noi, ma uerfo di Dio, & perciò a fua Maellà fola deue efièr cotal giuditio riferuato,& a noi badi di fapere, che nelle cofe della fede nodra,& della inllruttion della Chiefa, non polla errare , tal che l’error fuo fia di fcandolo a gli altri , di che altroue pure,& ad altri propofiti io ho affai a lungo ragionato . Perciò quando feguita la fua diceria con dire.

Verge, Che > adunque un Imperadore, un Re, un Principe farà

4 « delle cofe elforbitanti, & dirà che a lui Ila bene a farle, per- c< ch’egli fia fignore ? Anzi egli deue tato piu riguardar di dar in “ freno,& ueder di non fcappucciare. & dicono le leggi ciuili “ elfer parola degna di Principe, il qual fia altramente lèpra ^ “ le leggi,s’egli dice, d’elfèrlèttopodo alle leggi,cioè alle cofe « ragioneuoli. Niuno adunque diali ad intendere,che il Pa- « papolfa,(dico di ragione,quantunque egli folfe quello che « fi fa ) ecceder,& trapalfar pur un tantino i termini della giudi « tia,& della honedàrmaflìmamentedoue fi trattano materie « c grauilfime,& appartenenti alla làlute d’innumerabili anime,

« & aH'honore,& alla gloria del grande Iddio,come è nella ma « teriad’unConcilio.

Ippolito . A tutto ciò dico l’ideflò, ciò è che nè l’Imperadore, nè il

Re