Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/161

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contraifecondoferii to del Vèrg.

^'l'alleata , & fotterrata un’altra udita la propria dottrina del fi- „ gliuolo di Dio, che puotà imaginar di far peggio ? qual può 3>

e/Ter maggior triftezza di quella ? ,,

Aduque è ueritàmo quel ch’io dilli, che il Papa iltelio uuol elfere il giudice,& il definitore,& dandoli nel fuo Bel uedere m pronunciar di fuo ceruello ciò ch’egli uorrà per le gorgie, & n per le bocche delle fue creature, ancor ch’egli finge altro per w fila lealtà. J »

In quanto ueramente a quel che dille colui, che tutto e me n tc,& uolontà del s Papa,cioè, che ad ogni modo non fia piu ne }> celfario di far un Concilio da douero, & co la prefenza de gli w auuerfarij difputar la caufa, percioeh’ella fia Peata difputata,8c w decifa altre uolte,di ciò,che mi par cofa d’importanza Cs’alcu

nauene)ne dirò poche parole. , . r ; - »

Grande è la mia patientia, in ogni modo eh io ho in alcol- i ppolitn . tar un fimil huomo,già che no ha nè bocca, nè lingua ,nè labbra,d’altra maniera di quella, che li dipinge ne’ Salmi, oue fi dice di coloro,che fono abomineuoli apprelfo Dio,& appref

fo il mondo infieme, Sepulchrum patens eli guttureorum,

linguis fuis dolofe agebant, uenenum alpidum lub labijs eo- il V ergerlo è rum,quorum os maledizione & amaritudine plenum eft &c. intolUMp Giade & intolerabile è la puzzadelle fepolture piene dd cor ^ f pi morti quando fi aprono; Mortale è il ueleno,& lenza alcun nuameenua . riparo quando l’afpide Tordo morde agiataméte.-ma la lingua del detrattore,& la bocca maledica, che fputa Tempre amaro toHìco non èin alcun modo da compararli,perciò che ella a- uanza di gran lunga ogni cofa tale,& per tanto come potàbile mai,che alcuna orecchia criftiana udir polfa le detratnoni, le maledicenze,& beftemmie, che efeono dalla federata hoc ca di fi gran trilioni qual fenz’alcun riguardo nè di Papa,nè di Cardinali,nè di Vefcoui,nè di preti,nè di frati, o a diritto, o a riuerfo,proferilce ciò che gli uiene in bocca,contra l’onor, & la riputation di tutti,& contra la uerità efpretàa ? & nondime no ogni cofa gli Ita bene,pur che fia maledicenza, infamia, Se difonellà intolerabile. mercè che è del numero di coloro,che

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