Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/175

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contraifecondofcrìttò del Verg. 141

|d ,’che ne’ concili j è flato rifoluto da padri, & quello fonda .ella fui teflimonio dell’Apollolo,il quale da gli eretici noflri è addotto contra quel fenlo apunto che gli da in quello luo* go lanto Atanagio con la Chielà. Vorrebbe anche gettar a

mdntela prefcrittione, & la lunghezza del tempo nelle cofe

-di fede, per poter incominciar delle nuoue ; ma noi non ci vo gliamo partire dall’ordine antico , fecondo il quale la nollra /ede,8d’euangelio fi fon gouernatifempre. Onde l’Apollo Roma lo dille. Ex fide in fiderai, &c. Egli è fempre flato creduto ad ^

„unmodó,&achidilpiace,fuofiaildanno. Noihabbiamo Regola di G* ìa regola di Gammaliele, che il crillianefimo, chiamato da ;

elfo Gammaliele opera di Dio, per eflere opera di Dio, mai non fi potrebbe fciogliere, &c. Non bifogna adunque intro metterli qui la fetta Luterana, o di Vuicleffè > la qual nacque pur l’altr’hieri, riIpetto alla Romana Chiefa, la cui gradezza, dignitàfopral’altrechiefe è cantata all’aperta,da quanti fcrittori criftiani, & da quanti concilij fi ritruouano, o a pen na,o a llampa, in carta deferirti ... Et quando dice,che la paro- ifa. 4®*

la di Dio è eterna, & fotto color tale penlà di mandare a gabelliate i collumi & le rifolutioni della Romana chiefa, di- Tutti gli eretì Cendo,che tal parola di Dio s’intenda altrimente . Auertite ciUnno fatto femplici, che ancor gli eretici tutti hanno fatto quello sfor- sfarzo del 20,ma fi fono col Vergerio ritrouati confùfi, perche a punto * ^ _

quello è,che diciamo noi ,che per cagion della eternità della nU di D ? é parola di Dio, le dottrine nuoue tutte fono erefie, come è nmUì ^ 0 quella ; chef fecondo la confellìon del Vergerio)da cento an- gni dottrinò

  • ni in qua,folo fi ritruoua in elfere: ma la nollra perciò fi cono- noux è falfa et

ifce elfer uera,perche perpetuamente dura, ne mai haurà da fi- eretica , er U 1 nirè fin quanto durerà il mondo ; & gridi chi uuole a lìia pò- noftra è Iute* gita,che fempre la dottrina nollra fepelirà ogn’akra dottrina, « » '& Crl « w fiche le fi leui contra : Et hxc eli uictoria qua uineit mundum, fìdes nollra. ì.Ioojia.

Si riuolta poi, come rabbiolò cane » percofio malamente 1 con una pietra gettata da man forte, & gagliarda, per uoler mordere quel tanto dotto,da bene,& onorato uccchio,a cui.