Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/138

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capitolo terzo 131

e le grida di viva Pio IX, ormai cominciavano a suonare come un grido di guerra contro i suoi ministri»1.

Poco dopo la inondazione, fra il 15 e il 20 di dicembre, Pio IX ricevette in privata udienza i tre promotori della festa trionfale dell’8 settembre, e, per conseguenza, Ciceruacchio ebbe la fortuna e l’onore di essere ammesso alla presenza del suo idolo. «Ciceruacchio alla presenza di lui si trovò come vinto. Alle parole di Pio IX egli non seppe, a vero dire, far valere la sua popolana eloquenza. Egli credeva senza meno di trovarsi innanzi al vero rappresentante di Dio. Questa sua credenza, la simpatica fisonomia di Pio IX, lo splendore del trono lo avevano affascinato»2. Cosi il Colombo; e il De Boni, che trae le sue notizie dal libretto già da me citato: Padron Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio, popolano di Roma, pubblicato dal Natali, e di cui credo fermamente fosse autore il valoroso giovane marchigiano Tommaso Tommasoni, aggiunge: «ei s’ebbe parole amorevoli dallo stesso Pontefice, al quale, commosso, confuso, quasi piangendo d’amore e di gioia, più rispose con gli occhi e con l’anima, essendogli in quel punto mancata la sua popolana eloquenza»3.

Pel 1° dell’anno 1847 una grandiosa manifestazione popolare fu preparata per andare a presentare al Pontefice gli auguri affettuosi della popolazione. Quantunque lo Spada cerchi di menomarne l’importanza, tutti gli altri storici della rivoluzione romana la celebrano come imponente, ordinata ed esprimente il pensiero della grande maggioranza del popolo. In mezzo a quei dieci o dodici mila cittadini, che muovevano a squadre, verso le 10 antimeridiane da piazza del Popolo, tre schiere si segnalavano più specialmente, quella degli studenti universitari e dell’Accademia di belle arti di san Luca, circa cinquecento giovani preceduti dalle loro bandiere, quella degli amnistiati, che si trovavano in numero di circa trecento a Roma, a quei giorni, recante essa pure il proprio vessillo, e quella dei cinquecento cantori, seguiti da settanta suonatori d’istrumenti

  1. Gualterio, op. cit., vol. V, cap. X. Cf. con Spada, op. cit., vol. I, cap. IX, e con Gigli, opusc. cit., pag:. 29 a 32.
  2. A. Colombo, op. cit., I, pag. 32.
  3. F. De Boni, op. cit., IX, pag. 134.